Federico Di sveva Castel del Monte un eterno mistero

Un luogo austero il quale, dopo svariati anni ancora è un intricato mistero a cui nessun storico sa dare una risposta giusta. Un enigma storico, come lo era il personaggio che si lega strettamente a questo luogo, parlo di Federico II di Sveva, un combattente, uno stratega, un capo ed un esperto in tutte le materie con forte predilezioni per la magia e per l’astronomia, due ingredienti in grado di esaltare quello che oggi conosciamo come il Castel Del Monte.

Il Castell del monte, con la sua forma e le sue caratteristiche non che la sua storia esoterica, nel corso degli anni ha stuzzicato la curiosità di chiunque, storici, cacciatori di misteri, GhostBuster e quanto si possa di più citare, una cosa certa è il segreto che cela fra le sue mura, un segreto che ancora nessuno sembra riuscire a trovare.

In Base ad una descrizione seppur superficiale, fatta da Wikipedia, la prima cosa che possiamo dire su questo castello è esposta in questo modo:

Il Castel del Monte è una fortezza del XIII secolo fatta costruire dall’imperatore del Sacro Romano Impero Federico II nell’altopiano delle Murge occidentali in Puglia, nell’attuale frazione omonima del comune di Andria, a 18 km dalla città, nei pressi della località di Santa Maria del Monte, in provincia di Barletta-Andria-Trani, sulla sommità di una collina, a 540 metri s.l.m.

Un’antica leggenda  narra: c’era una statua al interno di un antico tempio situato sul terreno ove ora è stato edificato il castello, sul cui capo era riportata la seguente frase: “Il mio capo è di bronzo ma a levar del sole a calendi di maggio sarà d’oro”. Un giorno un saraceno risolse l’arcano e il primo giorno di maggio, al sorgere del sole, iniziò a scavare dove cadeva l’ombra della statua, risalendo a un antichissimo e ricchissimo tesoro, con il quale fu costruito il castello.

Questa non è solo una delle tante leggende che si celano dietro alla sua costruzione. Discutendo se realmente Federico II fosse l’ideatore o addirittura il costruttore e di conseguenza legato al castello, nacque la leggenda delle impronte del imperatore nel suo castello che ne denominerebbero la proprietà.

Il Giglio.

 

Il giglio è la prima traccia che il castel del monte con l’imperatore Federico. Fu trovato scolpito nella sesta sala,quasi nascosto da un gioco di luce, precisamente nel lato interno della bifora  nella sezione circolare,la curiosità sta proprio nel fatto che questo giglio rappresenta uno dei suoi scritti più celebri: ” ars venandi cum avibus”; infatti l’imperatore con la mano destra  impugna verso l’alto quel fiore che secondo la leggenda gli fu fatale.

Cerchiamo ora di capire quale significato esoterico ha il giglio e come poteva essere fatale al imperatore Federico II.

 

l giglio originario della Siria  è  da sempre considerato un simbolo di fecondità. Simile alla rosa divenne attributo delle Grandi Madri. I gigli ornavano il capo di Demetra e Core e gli antichi credevano fosse nato dal latte di Giunone. A Roma il fiore era soprannominato “Iunonia rosa” ed era sacro a Lucina (colei che faceva vedere al neonato la luce del giorno), Opigena (dea che aiutava le partorienti), Cinxia (che modellava il cinto della sposa) e a Iterduca.

Era sacro anche a Pudicitia che tutelava la verginità e alla dea Spes (Speranza)

spesso rappresentata con un giglio in mano. Ed fu proprio con un giglio in mano che Federico venne ritratto, e si dice che fu proprio quel giglio a farlo perire. Quindi vediamo che il collegamento fra il Castello del Monte e Federico II non è legato solo al Giglio come simbolo e come fiore, ma anche ad un significato esoterico celato nella tradizione mistica delle antiche religioni collegabili agli dei del Olimpo.

Il giglio veniva rappresentato anche nel Film il codice da vinci come simbolo dei padri di sion detentori del grande segreto. Ma questo nasconde il castel del monte? Il grande segreto del Imperatore Federico II?

Vi ricordate di lui? Il grande Mago Merlino? Si dice che predisse il futuro del imperatore  redando una profezia, ovvero che l’imperatore Federico II avrebbe vissuto fino a 267 anni. La presenza del mago merlino  in un contesto che, per quanto  sembra non rientra nelle gesta del Re Artu o dei cavalieri della tavola rotonda, ci da da pensare. Che Federico II in realtà fosse il re Artù delle leggende? Non credo ma esaminando la storia e lo stretto legame con merlin qualcosa di curioso ci viene rivelato.

La nascita di Federico II di sveviaIl particolare ce ci colpisce è proprio la frase o la citazione di Merlino il Mago quando riferendosi alla nascita del Imperatore disse:

“Funesta la nascita inattesa di colui che, agnello da squartare, in mezzo ai suoi sarebbe stato leone furibondo.”

Per capire meglio questa frase dobbiamo cercare prima di capire chi era Costanza, sua madre, suo padre e la storia che lo portò alla vita.

in merito a questo Wikipedia riporta cosi la storia:

Costanza era figlia postuma di Ruggero II re di Sicilia e della sua terza moglie Beatrice di Rethel: alla nascita non presumibile erede al trono. Secondo una tradizione popolare, trasmessa da Giovanni Villani e poi ripresa da Dante e da altri, Costanza avrebbe manifestato in gioventù interesse per la vita monastica o addirittura sarebbe entrata in un convento; tuttavia di questa presunta scelta manca qualsiasi riscontro reale.

 

Quello che è certo, è che Costanza all’età di trent’anni era ancora nubile, e per il suo rango di principessa la cosa poteva sembrare al tempo piuttosto irrituale.

Il matrimonio con Enrico di Svevia

Il 29 ottobre 1184 ad Augusta fu accordato il suo fidanzamento con Enrico VI di Svevia, figlio dell’imperatore Federico Barbarossa. Nell’estate 1185 Costanza lasciò Palermo per recarsi a Milano, dove dovevano celebrarsi le nozze, accompagnata da un fastoso corteo di principi e baroni. Enrico la accompagnò fino a Salerno, dove dovette lasciarla per recarsi in Germania per i funerali della madre. Il 23 agosto 1185, per il valore simbolico e politico che aveva l’approvazione da parte della Chiesa nella prima città oltre i confini del Regno di Sicilia incontrata sul percorso, si tenne a Rieti una prima celebrazione del matrimonio, alla presenza di una delegazione imperiale in rappresentanza di Enrico. Il matrimonio fu poi ripetuto a Milano il 27 gennaio 1186.

 

Nel 1189 Guglielmo II in punto di morte, non avendo discendenti diretti, avrebbe indicato la zia Costanza, sorella di suo padre e figlia di Ruggero II, come erede ed obbligato i cavalieri a giurarle fedeltà, cercando così di appianare le divergenze che opponevano la nobiltà siciliana e il clero alla casata straniera degli Hohenstaufen. Infatti i baroni e il papato non amavano gli svevi e la loro politica, che consideravano poco influenzabile ed eccessivamente autoritaria, e preferirono eleggere re di Sicilia Tancredi di Sicilia, cugino di Guglielmo II e figlio naturale di Ruggero III duca di Puglia; suo nonno era Ruggero II e sua zia la stessa principessa Costanza, solo di un anno più giovane di lui.

La scelta cadde proprio su Tancredi perché era riuscito ad ottenere una certa stima come comandante militare ed era l’unico discendente maschio, per quanto illegittimo, di stirpe normanna. Inoltre, essendo l’imperatore Federico il Barbarossa impegnato nella crociata in Terra Santa, Enrico VI e Costanza furono costretti a rimanere nel regno di Germania allora in una situazione particolarmente delicata e a distogliere l’attenzione dalla Sicilia. In questo contesto nel novembre 1189 Tancredi fu incoronato a Palermo re di Sicilia. Papa Clemente III, che non vedeva di buon occhio un unico sovrano della casata degli Hohenstaufen dalla Germania alla Sicilia, approvò e riconobbe l’elezione.
Quando Enrico nel 1191 succedette al padre sul trono imperiale, partì subito per la conquista della Sicilia, sostenuto anche dalla flotta pisana, da sempre fedele all’Imperatore. Tuttavia la flotta siciliana di Tancredi riuscì a battere la marineria pisana e l’esercito di Enrico, a causa di una serie di eventi sfortunati (fra tutti una pestilenza), fu decimato. Inoltre Tancredi riuscì anche a catturare e imprigionare Costanza a Salerno. Per il rilascio dell’imperatrice il re normanno pretese che Enrico scendesse a patti con un accordo di tregua. Pensò di consegnare Costanza a papa Celestino III che si era offerto quale mediatore; durante il viaggio verso Roma, però, il convoglio fu attaccato da una guarnigione sveva e l’imperatrice liberata.

Nel febbraio del 1194 Tancredi però morì e gli succedette così sul trono Guglielmo III di soli 9 anni, con la reggenza della madre, Sibilla di Medania.

Quello che più ci interessa di questa trattazione è la parte riguardante la nascita di Federico.

La nascita di Federico II

Assente Costanza, che il giorno seguente, in procinto di giungere in Sicilia dalla Germania, diede alla luce a Jesi il futuro Federico II di Svevia. La nascita del figlio di Costanza era importante per la successione del regno di Sicilia, ma fu avvolta da dicerie ed illazioni: Federico fu considerato da alcuni detrattori l’Anticristo, che una leggenda medievale sosteneva sarebbe nato da una vecchia monaca: Costanza d’Altavilla al momento del parto aveva 40 anni e, prima del matrimonio, si diceva, aveva vissuto in un convento. Inoltre a causa dell’età avanzata, molti non credevano alla gravidanza di Costanza. Per questo motivo sarebbe stato allestito un baldacchino al centro della piazza di Jesi, dove Costanza partorì pubblicamente, al fine di fugare ogni dubbio sulla nascita del futuro imperatore. Il Villani nella sua Cronica scriverà:

« Quando la ‘mperatrice Costanza era grossa di Federigo, s’avea sospetto in Cicilia e per tutto il reame di Puglia, che per la sua grande etade potesse esser grossa; per la qual cosa quando venne a partorire fece tendere un padiglione in su la piazza di Palermo e mandò bando che qual donna volesse v’andasse a vederla; e molte ve n’andarono e vidono, e però cessò il sospetto ».

Questa versione concordava perfettamente con le profezie del Abate Gioacchino da Fiore che riferiva di una donna fecondata a sua insaputa dal demonio, che avrebbe dato alla luce chi sarebbe divenuto si dominatore del mondo, ma sarebbe stato inoltre Anticristo, fuoco incendiario e fiaccola d’Italia.

Con il consenso del nuovo papa Innocenzo III, Costanza il 17 maggio 1198 fece incoronare il figlio re di Sicilia. Il fatto che dopo questa investitura il titolo di re dei Romani, fino ad allora attribuito a F., non sia più riportato nei documenti prova che Costanza non rivendicò più i diritti che spettavano al figlio in base all’elezione del 1196: il suo obiettivo politico era unicamente quello della successione in Sicilia. Nelle trattative con Innocenzo III accettò le condizioni in materia di politica ecclesiastica imposte dal papa per l’infeudazione sua e del figlio. I documenti erano già stati redatti, ma non ancora consegnati, quando il 27 novembre 1198 Costanza morì.

In base a tutta questa considerazione, il rancore di Federico, la sua ferocia nelle crociate e la sua immancabile curiosità e sete di sapere delle arti magiche hanno dato un velo ancora più misterioso al Castel del monte che si dica punto esoterico Caldo che ancora oggi usa il suo potere, di suggestione oppure esoterico ma è ben palpabile e misterioso come la verità che non sembra emergere.

In questa prima parte mi sono basato sui personaggi, nella seconda parte mi baserò sul castello, leggende e misteri che intorno a lui girano, come gli svenimenti di persone emotive. Le simbologie esoteriche e molto altro ancora.

 

 

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